A ciascuno il suo nasce su ispirazione dell’Elisir d’amore di G. Donizetti
Non rientra forse fra le umane debolezze il voler credere che esista un rimedio a tutti i mali? Chi non vorrebbe uno specifico elisir in grado di lenire i nostri dolori, di porre rimedio alle nostre malinconie e, perché no, di nutrire le nostre speranze? E non era forse nel desiderio degli Alchimisti arrivare ad avere risposte su ogni cosa, trovare una cura unica per tutte le malattie, raggiungere l’immortalità, mutare i metalli comuni in metalli preziosi e, infine, trovare/creare la pietra filosofale? L’alchimia, però, non si occupava unicamente di scienza. Era anche un sistema filosofico e spirituale, incentrato sulla crescita dell’individuo. Trasformare i metalli aveva anche connotazioni spirituali. La trasformazione in oro dei metalli significava mutare la materia in spirito. L’oro veniva visto come luce, bontà e perfezione, non solo come un mezzo di arricchimento. 
Ecco allora questa piccola e giocosa opera piena di elisir d’oro...per tutti e per tutto, a ciascuno il suo... capaci di esaudire ogni nostro desiderio o bisogno. E se gli elisir in fondo sono tutti uguali, a farne la differenza sono i nostri desideri, le nostre intenzioni. Come delle gocce dorate sembrano scendere in questo scrigno, accolti in questa forma aperta, morbida, fragile in paperclay e graffiata come una pelle nei suoi tanti strati come il nostro animo. 


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