Mater Mater-ia  Protagonista è l’idea del Femminile, della Madre, la Natura concepita come energia primordiale, materia intangibile, simbolo universale della nascita che simile a un filo invisibile partorisce e intreccia le esistenze umane. Da qui nasce la poetica per questa installazione/performance site specific creata in due tempi. A cura di Valentina Falcioni. La prima parte, il 15 giugno 2013, all’interno della grotta, chiamata Grotta della Margherita Rossa sita all’interno del bosco di colle San Marco e poi, a dicembre 2013, all’interno del Tempietto di S. Emidio alle Grotte ad Ascoli Piceno.

Prima parte Grotta S. Margherita Rossa
La Grotta della Margherita Rossa si trova a 1200 mt di altitudine e nel corso dei secoli questo antro caratterizzato da pareti lievemente rossicce, è stato romitorio, rifugio di briganti e nascondiglio dei partigiani. All’interno della grotta, è stata realizzato un intervento di land art e performance che aveva il proposito di coinvolgere gli elementi naturali di un paesaggio capace di riverberare il suo potere generativo. La grotta, che in tempi antichi era solita accogliere una serie di riti per propiziare la fertilità in questa istallazione, con i bozzoli di filo rosso appesi diviene quasi “grembo” materno che accoglie e genera nuova vita.


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Seconda parte Tempietto S. Emidio alle Grotte
La seconda parte della mostra si è sviluppata all’interno del Tempietto di S. Emidio alle Grotte di Ascoli Piceno. Il tempietto fu costruito negli anni compresi tra il 1717 ed il 1720-21. I temi sviscerati in una circostanza più agreste e naturalista, nel tempo sono stati ripresi, assorbiti e modellati dalla società cristiana, formando una sorta di filo rosso in grado di unificare gli uomini lungo un cammino di perpetua crescita cognitiva. Qui l’idea della Natura come Sacro viene inserita all’interno di un luogo sacro cristiano con una lunga storia legata al culto di S. Emidio. Qui l’istallazione principale è un video d’arte proiettato sopra le catacombe dietro l’altare, un video essenziale ma simbolico. Donne multietniche vestite di rosso, la veste rossa nella cultura araba viene indossata dai condannati a morte, sembrano uscire dalla catacombe, dalle fosse, e incamminarsi, lontano

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